Il servizio ispettivo di ATS Insubria è in seria difficoltà: meno ispettori, straordinari continui e rischi crescenti per i lavoratori. La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali CGIL Como e UIL Lario, assieme alle categorie FP CGIL Como e UIL FPL Lario Brianza. “Il quadro grave – spiegano i sindacati – è confermato dalla risposta dell’assessore Guido Bertolaso all’interrogazione del consigliere regionale Angelo Orsenigo. L’assessore sottolinea con enfasi l’aumento delle ispezioni, ma afferma anche che questi risultati sono stati possibili grazie a “prestazioni aggiuntive oltre il normale orario di lavoro”, “turni in orari non convenzionali” e all’“impegno straordinario degli operatori”. È necessario essere chiari: – continuano i sindacati – non si può fondare la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori sul super-lavoro degli stessi ispettori. La qualità del lavoro ispettivo non può essere compressa per “fare numero”. Sovraccaricare chi opera in questo campo significa aumentare la possibilità di errore, di stress, di logoramento psicofisico. Significa esporre il personale a responsabilità enormi senza fornire gli strumenti adeguati”.
Secondo gli stessi dati riportati dall’assessore Bertolaso, il servizio ispettivo di ATS era composto da 81 lavoratori nel 2022, scesi a 78 nel 2023 e 2024, fino ad arrivare a soli 73 nel 2025 a fronte di una dotazione prevista di 90 unità. Questo significa che il servizio continua a perdere risorse, mentre la domanda di tutela cresce: nei primi nove mesi del 2025 nella provincia di Como si contano 3.899 infortuni sul lavoro, in aumento rispetto ai 3.886 dello stesso periodo del 2024.
“Non meno preoccupante – spiegano i sindacati – è il passaggio in cui la Regione indica la volontà di ricorrere a “forme contrattuali diversificate”, ovvero contratti libero-professionali, temporanei e interinali per sopperire alle carenze di organico”.
I sindacati chiedono quindi un cambio di passo immediato. “Siamo pronti sin da subito al confronto, – dicono – perché la risposta ricevuta dalla Regione Lombardia non è sufficiente. Il territorio ha diritto a un servizio ispettivo forte, stabile e adeguatamente sostenuto. È tempo di intervenire davvero”.






