(ANSA) – TORINO, 11 DIC – Non vi sono prove di "direttive, pressioni o indicazioni da parte della Leitner o di un qualunque suo responsabile" per "ridurre al minimo le fermate dell’impianto e gli interventi di manutenzione" della funivia del Mottarone. E’ quanto si legge in un passaggio delle motivazioni, lunghe 69 pagine, della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Martin Leitner, vicepresidente della società altoatesina, e di Peter Rabanser, responsabile del customer service, emessa dal giudice Gianni Macchione del tribunale di Verbania nel processo per l’incidente del 23 maggio 2021 nel quale morirono 14 persone. Per il gup è "evidentemente legittimo il sospetto" che il direttore d’esercizio dell’impianto Enrico Perocchio, che era anche dipendente di Leitner, "agisse nell’interesse del proprio datore di lavoro", ovverosia del gruppo di Vipiteno, "esercitando pressioni sul caposervizio Gabriele Tadini "affinché rinviasse gli interventi manutentivi necessari e non sospendesse l’esercizio anche quando ciò avrebbe dovuto accadere", ma "questo sospetto in assenza di fonti che diano conto di direttive o pressioni o indicazioni in tal senso da parte della Leitner o di un qualunque suo responsabile, è ben lungi dal divenire una prova". (ANSA).






