Si è aperta con una celebrazione nella basilica del SS. Crocifisso di Como l’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità di don Stefano Gobbi, nato a Dongo il 22 marzo del 1930, animatore del Movimento Sacerdotale Mariano e del Movimento Mariano, per la causa di beatificazione e canonizzazione. Ha presieduto la sessione di inizio il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni.
Ordinato sacerdote nel 1964 a Roma, don Gobbi fu addetto ai servizi generali del “Concilio Vaticano II. A Fatima nel 1972 in meditazione nella cappellina delle Apparizioni ebbe la prima di oltre 600 locuzioni interiori con la Madonna. Una relazione costante che portò alla nascita del Movimento Sacerdotale Mariano che in una fase embrionale mosse i primi passi sull’Alto Lago di Como.
“Oggi gioisco intimamente con tutta la nostra santa Chiesa di Como – ha detto il cardinale Cantoni nell’omelia – La vitalità di una Chiesa è testimoniata, infatti, dalle risposte che i suoi figli offrono attraverso il dono di loro stessi. Non posso fare a meno di ricordare la beatificazione di suor Maria Laura Mainetti, come pure del beato Teresio Olivelli, nativo di Bellagio. Lodo il Signore anche per la canonizzazione del vescovo Giovanbattista Scalabrini, nativo di Fino Mornasco. Fresco di beatificazione il comboniano padre Giuseppe Ambrosoli, di Ronago. Alla schiera di questi nostri fratelli si stanno per aggiungere, in un futuro ormai prossimo, fratel Giosuè Dei Cas, missionario comboniano di Valdisotto e il giovane Giulio Rocca, di Isolaccia, in Valtellina, e il nostro caro don Roberto Malgesini. Affidiamo a Maria, nostra madre, – ha concluso Cantoni – quanti nei mesi che verranno, saranno chiamati ad approfondire, con un appropriato e prudente discernimento, la personalità di don Stefano Gobbi e il suo messaggio, perché un giorno non lontano egli possa essere annoverato nella schiera dei beati”.
Tutte le informazioni che verranno raccolte dalla commissione verranno poi sigillate nel corso di una sessione di chiusura, presieduta dal vescovo. Terminato questo lavoro, si chiuderà la fase diocesana dell’Inchiesta e tutto il materiale verrà consegnato a Roma al Dicastero delle Cause dei Santi.