Lotta al “frontalierato della birra”. È durissima l’accusa che arriva da Chiasso, Ticino, dopo gli episodi di venerdì scorso a Ponte Chiasso dove forze dell’ordine e il 118 sono dovuti intervenire perché centinaia di persone, in buona parte con un tasso alcolico piuttosto elevato, accalcavano la zona compresa tra via Bellinzona e via Marchesi. Tra loro una 30enne di Como che prima ha molestato i presenti, rotto diversi oggetti all’interno di un bar e infine inscenato uno spogliarello in mezzo alla strada.
Oggi l’accusa, dalle pagine di Ticinonews.ch, è del capodicastero sicurezza di Chiasso, Sonia Colombo Regazzoni. Dalla svizzera si parla apertamente di frontalierato della birra con numerosi giovani ticinesi, anche minorenni, che varcano il confine per acquistare alcol a prezzi decisamente più bassi rispetto alla Confederazione.
“È una vergogna – accusa Regazzoni – ci sono locali dove si radunano i ragazzini. I maggiorenni poi acquistano per gli amici minorenni: con dieci euro ci si sbronza. Mi dicono che si trovano addirittura dei dodicenni”.
Il fenomeno, secondo il capodicastero, non riguarda solo Chiasso ma si estenderebbe fino a Lugano. “Ho convocato una riunione con la polizia ma è evidente – sottolinea – che non possiamo muovere pattuglie su pattuglie per controllare i minorenni ubriachi. Quando li fermiamo poi sono gli stessi genitori a lamentarsi chiedendoci se non abbiamo di meglio da fare”.