(ANSA) – ROMA, 21 MAG – "Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro che stiamo discutendo, relativo al triennio 2022-2024, è scaduto da mesi. Ancora una volta non è allineato con le sfide, le innovazioni, l’impegno, le condizioni organizzative e gli avanzamenti economici che dovrebbero essere riconosciuti". A dirlo è stata la segretaria generale dello Snals Confsal Elvira Serafini, aprendo i lavori del convegno ‘Innovazioni e sfide per l’istruzione e la ricerca’, promosso dal sindacato a Roma. "Noi ci impegneremo a rendere il negoziato il più produttivo possibile – con grande senso di responsabilità come nella scorsa tornata contrattuale, nella quale abbiamo raggiunto alcuni buoni risultati, in un’ottica di evoluzione della parte normativa, dopo un decennio di blocco dei contratti. L’Aran – ha proseguito Serafini – ha confermato che l’incremento previsto dalla legge di bilancio 2025 comporta un aumento stipendiale di una media del 6% a fronte di un tasso di inflazione in aumento, con una perdita di potere d’acquisto non compensata dal finanziamento del Mof, il Miglioramento dell’offerta formativa. La legge di bilancio 2025 sembra concentrarsi sul finanziamento dei futuri trienni contrattuali, prevedendo aumenti complessivi di 600 euro entro il 2030 per i dipendenti pubblici. Il nostro impegno sarà quello di colmare il divario retributivo tra il personale del comparto Istruzione e Ricerca e gli altri dipendenti pubblici, con l’obiettivo di perequazione nell’ambito del lavoro pubblico e di eguagliare gli stipendi di tutto il personale alla media Europea a fronte anche di maggiori richieste di professionalità, competenza e impegno, sia nella formazione che nell’aggiornamento e con ricadute sul prestigio sociale dei lavoratori dei settori dell’istruzione e della ricerca. Lo Snals-Confsal chiede una responsabile decisione politica di interventi di finanza pubblica per coprire e incrementare l’indennità di vacanza contrattuale di almeno tre punti percentuali. Occorre essere sempre più consapevoli che il finanziamento dell’educazione, dell’istruzione, della formazione e della ricerca non è un ulteriore aumento di spesa pubblica, ma un investimento sul futuro per il bene dei cittadini e della nostra nazione", ha concluso la dirigente sindacale. (ANSA).