Variante della Tremezzina, dopo le analisi arriva la conferma le esplosioni a Colonno potranno ripartire. Anas spiega che sono state svolte “le verifiche tecniche e le prove di laboratorio eseguite, necessarie ed indispensabili per poter proseguire gli scavi mediante le volate”, date le risultanze “le attività di scavo con tali modalità potranno riprendere entro la prossima settimana”.
Nei giorni scorsi si era parlato del nuovo stop dovuto alla presenza di ulteriori idrocarburi naturali, in una maggiore concentrazione all’interno della galleria Comacina, che ha comportato delle analisi aggiuntive, a quelle standard, per verificare l’eventuale pericolosità. Sono stati quindi prelevati campioni di roccia e della sostanza rinvenuta da sottoporre a esami di laboratorio. Con i risultati in mano, scongiurati eventuali pericoli, è arrivata la conferma che si può procedere con le esplosioni entro la prossima settimana. Manca ancora la data certa e resta da capire con quale frequenza riprenderanno le volate se, come prima dell’interruzione, con una programmazione di una ogni quattro giorni o se potranno essere più ravvicinate.
Resta da risolvere anche il capitolo dello smaltimento del materiale di scavo contaminato già al centro del confronto tra Anas e consorzio che si è aggiudicato il maxi appalto. Attualmente il materiale che contiene idrocarburi naturali viaggia verso il cantiere di Tirano (in provincia di Sondrio). Mentre è indirizzato alla provincia di Brescia quello contenente arsenico.
Attesa la determina del Collegio Consultivo Tecnico
Si attende entro fine maggio la nuova determina del Collegio Consultivo Tecnico chiamato proprio, nei mesi scorsi, a dirimere le questioni economiche legate agli extracosti derivanti dallo smaltimento.
Si attende dunque un pronunciamento entro fine di maggio, a valle del quale – aveva spiegato la stessa Anas – si potranno definire con apposita perizia (operazione per cui ci vorrà circa un mese di tempo) i maggiori costi e il cronoprogramma aggiornato delle relative attività. La nuova scansione dei tempi, alla luce dei mesi in cui le attività sono rimaste quasi ferme, è attesa dall’intero territorio.
La maxi opera da poco meno di 10 chilometri, è noto, nasce con l’obiettivo di alleggerire la Statale Regina, la trafficata arteria del lago che definire sotto stress quotidianamente, soprattutto in questo momento in cui è ripartita la stagione turistica, è riduttivo.