“Abbiamo due problemi importanti: da una parte le barche che entrano in continuazione nella nostra pista di decollo e atterraggio e dall’altra le onde, provocate da tutti i mezzi presenti sul lago, che impattano sugli idrovolanti”. A Parlare è Enrico Guggiari, Presidente dell’Aero Club di Como, storica società di viale Puecher.
Troppe barche sul Lago di Como e troppi conducenti indisciplinati o, semplicemente, poco esperti che però causano problemi di convivenza. Le imbarcazioni sono aumentate notevolmente negli ultimi anni. Tra trasporto pubblico e privato, barche piccole e grandi, di proprietà e a noleggio, le acque sono diventate corsie autostradali. E, come sta accadendo su altri fronti, l’ondata turistica che vede il Lario protagonista porta con sé una serie di inevitabili difficoltà. Tra i primi a segnalarle l’Aero Club, che ha già dovuto ridimensionare la propria attività di volo per il continuo viavai di mezzi nella pista di manovra e per le continue sollecitazioni ai mezzi, causate dalle onde, che richiedono costose manutenzioni.
“Sono per lo più barche in affitto e chi è al timone a volte non conosce nemmeno le regole di base” chiarisce Guggiari.
Chi viene sul Lario oltre a visitare i luoghi da cartolina, vuole vivere il lago solcando direttamente le acque. Di fronte all’inesperienza i rischi per la sicurezza aumentano. Basta guardare le continue operazioni di soccorso delle forze dell’ordine e le multe (che per chi, ad esempio, viene trovato nell’area di movimento degli idrovolanti arrivano fino a 6mila euro).
Con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e maggiore vivibilità il presidente dell’Aero Club ha già incontrato il questore e, stamattina, il prefetto. Le normative esistono ma, soprattutto per quanto riguarda i limiti di velocità, spesso non vengono rispettate.
Non è escluso che possa essere costituito un tavolo ad hoc che raggruppi anche altre società, residenti e forze dell’ordine, per cercare soluzioni condivise senza ledere il lavoro di nessuno.
L’Aero Club, intanto, sta valutando di portare avanti, con le autorità competenti, la richiesta di creare degli idroscali provvisori (tecnicamente “aviosuperfici”) a Lecco almeno per il periodo di alta stagione turistica per poter lavorare in tranquillità e sicurezza.