Ha ormai invaso parchi e angoli verdi in diversi punti della città e della provincia. La Takahashia Japonica – anche nota come cocciniglia dai filamenti cotonosi – sta diventando un problema in molte aree del Paese e il Comasco non fa eccezione. Le immagini arrivano dall’esterno della stazione di Camerlata e dal vicino parcheggio tra via Repubblica Romane e via Lenticchia, molto utilizzato anche dai pendolari. E’ considerata tra le specie aliene invasive che può creare squilibri ambientali. Di origine asiatica in Europa è stata segnalata per la prima volta in un parco pubblico a Cerro Maggiore nel 2017 ma è presente in atri comuni in provincia di Milano, Monza e Brianza, Varese e, appunto, Como. E’ facilmente riconoscibile dai filamenti bianchi a forma di anello che possono raggiungere i 7 centimetri di lunghezza. Si tratta di un insetto dall’appetito insaziabile che aggredisce per lo più alberi ornamentali. Non è dannoso per l’uomo o gli animali ma, tra le principali conseguenze dell’attacco, spesso le piante vedono i rami seccarsi e cadere. Questo può però alterare habitat naturali con conseguenze su altre specie, riducendo la disponibilità di cibo e rifugio per altri insetti, uccelli e piccoli mammiferi. Ad oggi – si legge sulla nota diffusa dalla Regione Lombardia – il controllo risulta complesso per mancanza di insetticidi specifici, restrizioni all’uso dei prodotti fitosanitari in ambito urbano e conoscenza incompleta dal punto di vista della biologia. I filamenti bianchi sono resistenti anche alle intemperie.
Insomma, una volta avvistati, possono essere eliminati solamente tramite la rimozione dei rami infestati. Per non indebolire ulteriormente gli arbusti colpiti, gli interventi di potatura devono risultare mirati e non invasivi. Nel caso di infestazioni elevate anche questo intervento può risultare inefficace. Per quanto riguarda gli insetti antagonisti sembra che le coccinelle possano dare una mano in questa battaglia, ma non è ancora stato valutato il vero impatto.