La facciata laterale annerita e scrostata del Comune di Como fa discutere, e non poco, i cittadini. Perché se è vero che si sono molte altre urgenze e priorità, è vero anche che, come si presenta oggi l’edificio simbolo del capoluogo, non è un bel biglietto da visita. Si parla sempre più spesso di turismo in espansione ma la realtà è fatta anche di manutenzioni ferme e strutture trascurate.
C’è chi scrive sui social che se l’esterno si presenta così non va meglio all’interno e ricorda le ipotesi emerse negli anni con un riferimento particolare alla possibilità di spostare gli uffici pubblici dal centro storico e di mantenere solamente la parte antica del palazzo come per il consiglio comunale e per eventi di rappresentanza.
“Che la casa del popolo sia in queste condizioni è una vergogna” scrive sui social un altro cittadino. Mentre un altro, riferendosi alle tasse comasche, commenta ironicamente che “Como doveva essere in ordine come Lugano”.



Le prime segnalazioni arrivate tempo fa riguardavano prevalentemente la facciata di Palazzo Cernezzi e quindi la parte storica dell’edificio. Ora a destare preoccupazione è il lato più moderno che affaccia su via Bellini. Muro annerito e scrostato, tapparelle altrettanto annerite o arrugginite. Le immagini del drone permettono ancora di più e ancora meglio lo stato pietoso della parete.


Le condizioni esterne lasciano, dunque, parecchio a desiderare, ma anche dentro – è noto – l’amministrazione è alle prese con gli adeguamenti alla normativa antincendio per un importo complessivo stimato in quasi 3 milioni e mezzo di euro di interventi.