È una voce unanime quella espressa dai consigli d’istituto comaschi, che – attraverso una nota congiunta – hanno deliberato contro il nuovo piano scuole del Comune di Como. Un piano che definiscono “irricevibile”.
Ma andiamo con ordine. Lo scorso 15 settembre i presidenti dei consigli di istituto si sono ritrovati in Comune davanti al sindaco Alessandro Rapinese e al vicesindaco Nicoletta Roperto per discutere del futuro delle scuole di Como e avanzare le loro richieste, che il Comune avrebbe poi valutato.
Un confronto che, tuttavia, si è concluso in un nulla di fatto. Almeno secondo le i presidenti dei consigli d’Istituto Como Borgovico, Como Nord e Como Lora che in una nota congiunta parlano di “soluzioni impraticabili”. “Alla scuola media Foscolo, spiegano, non solo non ci sono le aule necessarie a ricevere gli studenti della Corridoni, ma non c’è nemmeno la mensa, inutile oggi ma indispensabile per studenti delle elementari che stanno a scuola dalle 8 alle 16”.
“Contestiamo il metodo seguito dal Comune, privo di un qualsiasi confronto con chi vive la scuola ogni giorno”, sottolineano i portavoce degli istituti comaschi. “Ci sono proposte alternative e migliorative e il Comune non le ha nemmeno volute ascoltare”. “Abbiamo sottolineato che serve un piano complessivo e di lungo termine e tutti gli Istituti sono ben disposti a collaborare per questo obiettivo, ma – a detta dei tre presidenti – il Comune non ha nemmeno voluto convocare il tavolo richiesto”.
“Continuare a chiudere le scuole “un pezzo alla volta” senza una visione complessiva lascia tutti in un clima di incertezza, che esaspera i genitori e demotiva docenti e studenti”, aggiungono. “Questo piano scuola – ribadiscono -parte da un’analisi totalmente sbagliata nei numeri e nelle previsioni e per questo riesce a penalizzare fortemente sia il centro città sia le periferie”.
“Il piano presentato dal Comune non risolve i problemi esistenti, ne crea di nuovi ed è disegnato per ridurre drasticamente la qualità dell’educazione dei nostri figli. “In sintesi – concludono – è un piano semplicemente indegno per una città ricca come Como”. Prossimo appuntamento nel cortile di palazzo Cernezzi alle 18:45 di mercoledì 1 ottobre, un invito – si legge nella nota – aperto a “tutti i cittadini che hanno una visione diversa per il futuro della nostra comunità”.