Tassa sulla salute, la questione sarà al centro di un’audizione a Palazzo Pirelli martedì 9 dicembre alle 14. Lo ha annunciato il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo. “Nella seduta di martedì dell’ufficio di presidenza della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Svizzera è stata accolta la mia richiesta di audizione delle parti – spiega Orsenigo – Nell’incontro vorremmo trattare a fondo la questione e capire perché ancora non si esce dall’impasse rispetto a una pretesa di Regione che, secondo noi, non trova nessuna giustificazione”.
Intanto, lavoratori frontalieri e sindacati continuano a chiedere a gran voce la soppressione definitiva di quella che definiscono “l’iniqua, illegittima ed inefficace tassa sulla salute”, il ripristino delle regole stabilite dalla legge 83/23 entrata in vigore solo nel 2024, la ripresa del confronto nel tavolo interministeriale, convocato un’unica volta a febbraio 2025.
“Dopo venti mesi di impasse, il tempo appare davvero scaduto: – scrivono in una nota congiunta i sindacati italiani e svizzeri – serve l’avvio del ricorso alla Corte costituzionale, non appena sarà possibile, per determinarne l’incostituzionalità e abrogarne gli effetti in via definitiva; serve l’avvio di una vertenza legale per rendere esigibili i diritti acquisiti nell’accordo sindacale del 2020 (nuova Naspi) e mai attuati; serve un’ultima chiamata alla responsabilità della politica che governa le Regioni, con maggioranze attraversate da posizioni spesso articolate, affinché si esprima in chiaro sulle proprie reali intenzioni. Se da un lato non vogliamo rinunciare alla speranza di un ripensamento in extremis, – continuano i sindacati – dall’altro occorre che si agisca affinché ove non abbia a prevalere la ragione sia il diritto a farsi sentire”.
Intanto, al termine dell’ultima seduta del consiglio regionale è arrivata a sorpresa una mozione urgente sui ristorni presentata dalla consigliera leghista Snider. “Non l’ha condivisa con nessuno”, spiega Orsenigo, che torna a ribadire come i soldi dei ristorni debbano essere versati ai Comuni. “I leghisti correggano la mozione parlando non di aree di frontiera, ma di comuni. – conclude Orsenigo – Alla fine, si è deciso che la mozione verrà discussa in Aula martedì prossimo. Ci auguriamo che prima di allora si possa raggiungere una condivisione e un’unità di intenti a salvaguardia dei nostri comuni di frontiera”.






