In vista della Giornata del Seminario, che la Diocesi di Como celebrerà domenica 7 dicembre, tornano vive le parole rivolte ai seminaristi dal Papa durante il Giubileo internazionale dello scorso giugno. “La formazione non è solo studio o organizzazione, ma un lavoro sul cuore”, ha ricordato il rettore don Alessandro Alberti citando il messaggio del Santo Padre, che ha definito il Seminario una vera “scuola degli affetti” in un tempo segnato da conflitti e narcisismi. Da qui la scelta dello slogan che accompagnerà la giornata.
Oggi il Seminario conta 16 seminaristi, tra cui 3 diaconi, mentre altri 2 giovani stanno vivendo l’anno propedeutico. Il percorso verso il sacerdozio, sottolinea don Alberti, rimane “serio e integrale”, “un cammino di graduale configurazione al Cristo buon Pastore, per diventare uomini profondi, vicini alle persone e capaci di servire con generosità”.
La Giornata del Seminario sarà dunque occasione per rinnovare la vicinanza dell’intera comunità cristiana ai giovani in formazione. “La Diocesi – afferma il rettore – è chiamata a sostenere con affetto, preghiera e aiuti concreti questi cammini di vocazione, affidandoli a Maria, Madre della Speranza”. Domenica alle ore 10.00 don Alberti presiederà la Messa in Cattedrale.
Lunedì 8 dicembre, alle 17.00, il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, presiederà in Cattedrale il pontificale dell’Immacolata. La giornata si concluderà alle 21.00 in Seminario con il canto dell’Inno Akathistos, uno dei più antichi e celebri inni mariani della tradizione orientale, composto nel V secolo e articolato in 24 strofe secondo l’alfabeto greco.
Mentre la Diocesi di Como si prepara a due appuntamenti significativi, è giunto da Gaza un messaggio di gratitudine per il sostegno portato alle comunità colpite dalla guerra attraverso un video inviato da Padre Gabriel Romanelli, parroco della comunità cattolica. Padre Romanelli ringrazia per il sostegno offerto in questi mesi attraverso la Caritas e il collegamento con il Patriarcato Latino di Gerusalemme. «La vostra carità – afferma – è spirituale, morale e materiale. Ha aiutato tante persone».
Il sacerdote spiega come siano stati impiegati gli 80mila euro raccolti finora: dal carburante, «sinonimo di vita» in un contesto dove garantisce elettricità, ossigeno e mobilità, all’acquisto di pannolini, beni divenuti rari e indispensabili per bambini, anziani e malati. La raccolta di Avvento servirà ora a sostenere progetti di supporto psicofisico e attività nelle scuole, estendendo l’aiuto anche alle comunità della Cisgiordania, in collaborazione con la Caritas locale.






