Punto unico di cottura: non tutto è deciso in via definitiva. Le tempistiche potrebbero essere riviste. A chiarirlo oggi è stato l’assessore alle politiche educative del comune di Como, Silvia Magni dopo l’incontro di ieri sera a Camerlata. Tanti i genitori che hanno voluto essere presenti all’assemblea pubblica organizzata per fare chiarezza sull’iter avviato da Palazzo Cernezzi per la realizzazione di un centro unico di cottura per le mense scolastiche che dovrebbe sorgere nella scuola elementare di via Isonzo a Prestino i cui alunni dovrebbero essere trasferiti nel vicino edificio di via Picchi, sede delle medie.
Dalla serata di confronto sono emersi i tanti dubbi delle famiglie (in primis quelle dei piccoli alunni di via Isonzo), le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a intraprendere questo percorso e alcune nuove possibilità.
Buon giorno, io ero alla riunione di venerdì sera, oltre ai punti che avete menzionato c’è ne sono altri molto importanti da far sapere a tutti i cittadini.
L’Assessore ha detto che a bilancio ci sono già a disposizione 700.000euro per fare il nuovo piano cottura con moderne tecnologie ,ecc.
però non è stato detto, quanto sarà la spesa per mettere a posto la scuola in via Picchi per ospitare i bambini delle elementari , poi la spesa per smantellare le 17 cucine che sono ora funzionanti, e allargare così i refettori,
quindi ipotizzando il tutto possiamo calcolare 1.100.000euro (ipotizzando) .
Quindi se dobbiamo scegliere tra una cucina unica (quindi chiudere una scuola) e spendere questi soldi, e dare in appalto le mense, beh a questo punto teniamo la scuola, diamo ai catering (che oggi sono molto funzionali e danno anche menù migliori di quello che propone ASL) e questi (nostri) soldi che vengano usati per mettere in uno stato più accettabile tutte le scuole, palestre, vetri, tapparelle, e anche linee internet per essere così all’avanguardia con le scuole di tutta Europa.
Perché una cosa certa c’è il Comune non rinnoverà i contratti a queste 40 persone, ci dispiace, però almeno avremo scuole sicure per i bambini che verranno.
Io spero tanto che la decisione finale spetti a noi cittadini e non a quelle persone che guardano i numeri e non chi hanno di fronte , dei bambini, semplici bambini,
Grazie