«Ancora due eventi in calendario e poi tireremo le somme». Sono le parole del sindaco di Cantù, Alice Galbiati che ammette di essere molto turbata dalla notizia del 17enne in coma etilico in piazza Garibaldi che ha riacceso i riflettori sul Mercoledrink, iniziativa estiva che coinvolge i locali del centro. «Siamo di fronte a un deficit educativo che compete alle famiglie e alla scuola. Dobbiamo a tutti i costi difenderci dalla cultura dello sballo» dice il primo cittadino al Corriere di Como.
I fatti: nella notte tra mercoledì e giovedì, un 17enne del canturino, è stato trovato a terra, privo di sensi, nella centralissima piazza Garibaldi e trasportato – in codice rosso – all’ospedale Sant’Anna dove per alcune ore è stato ricoverato in Rianimazione. Le sue condizioni sono poi migliorate e oggi è stato dimesso, ora probabilmente sarà lui a chiarire come si sia procurato tanto alcol. «Mi sono sposata da poco e come potenziale madre mi preoccupa molto vedere questi giovani raggiungere livelli simili. Ma sottolineo: non voglio che si associ a Cantù l’immagine dello sballo gratuito e fine a se stesso. Noto purtroppo che molti di questi giovani che vengono ai nostri mercoledrink vengono da fuori, molti anche da Como, prova che questa fama si è diffusa sul territorio».
Riguardo all’iniziativa estiva il comune da tempo è in prima linea per garantire ordine pubblico e sicurezza e contrastare l’abuso di alcol.
«Sulla vigilanza ce l’abbiamo messa tutta – chiarisce ancora il sindaco – . Come amministrazione ci sentiamo di dire che abbiamo messo in campo ogni iniziativa possibile per limitare il fenomeno entro argini accettabili. La polizia locale ha fatto un grande sforzo, che abbiamo concertato con le altre forze dell’ordine. Da parte loro gli esercenti si sono comportati bene, si sono attenuti alle nostre direttive sugli orari e non hanno sgarrato. Evidentemente non basta alla luce di quanto successo. Gli alcolici – continua – si possono portare da casa, farseli comprare da altri se sei minorenne. Questo significa che siamo di fronte a un problema culturale, di comportamento e di atteggiamento».
«Faremo un summit in Comune e tireremo le somme – conclude il primo cittadino – e poi valuteremo se per il prossimo anno sarà il caso di proporre qualche cambiamento concreto. Occorrerà puntare molto sulla sensibilizzazione delle famiglie e degli stessi giovani».