Futuro della Città dei Balocchi, il nuovo bando sarà con ogni probabilità oggetto di una delibera di indirizzo e andrà dunque in consiglio comunale. Sembra questa la strada che si sta profilando per discutere il piano per il prossimo Natale comasco, per interrogarsi sui dettagli e sui criteri ai quali dovrà rispondere la kermesse festiva, per far fronte ai numerosi problemi emersi negli ultimi anni. La recente apertura dell’assessore competente, Marco Butti – che ha detto «se tra i professionisti o i consiglieri comunali c’è chi vuole fare proposte per migliorare il prossimo bando siamo pronti a recepirle» – e la conseguente presa di posizione sulla necessità di un confronto espressa da gran parte dei consiglieri, hanno spinto a ragionare sul da farsi. Molto attento su questo tema è il consigliere Alessandro Rapinese che, sia quest’anno sia quello passato, si è battuto per avere chiarezza dagli organizzatori e dal Comune sui conti legati all’evento. «La delibera di indirizzo è lo strumento più efficace, non ci sono dubbi. La mozione del singolo consigliere ha pochi margini di operatività e può essere ovviamente “smontata” dalla maggioranza senza eccessiva difficoltà», spiega Rapinese, che si dichiara pronto a essere uno dei promotori purché «il Comune si esprima con chiarezza sulla volontà di aprire un vero dialogo senza rendersi disponibile solo a parole e poi defilarsi. Bisogna capire un concetto basilare: – aggiunge il consigliere – è Como che fornisce alla Città dei Balocchi un valore aggiunto e non viceversa Provino gli organizzatori ad allestire la kermesse lontano dal lago, in un altro paese senza il fascino del capoluogo, poi ne riparliamo».
Sulla stessa lunghezza d’onda, ovvero aprire il dialogo e passare attraverso la delibera di indirizzo, è anche il capogruppo di Civitas Bruno Magatti. «Tecnicamente è una delibera e come tale va discussa. Può poi essere oggetto di emendamenti e quindi di una valutazione complessiva da parte di tutte le forze politiche del consiglio – spiega Magatti – Ovviamente però prima di arrivare all’aula consiliare sarebbe necessario un lavoro politico preventivo per fare in modo che ci sia un vero e proprio dibattito costruttivo su alcuni punti salienti per la città».