«La nostra attività prosegue regolarmente da casa. Ogni giorno io e Michael Gandler ci riuniamo in conference call e c’è un coordinamento con tutti gli uffici per andare avanti con lavoro e programmazione di ogni aspetto».
Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como 1907, racconta al Corriere di Como il particolare momento che sta vivendo la società, con il campionato e tutto lo sport italiano bloccati fino al 3 aprile.
Gli allenamenti con mister Marco Banchini sono stati fermati e ad ogni atleta è stato assegnato un programma di preparazione individuale.
«Ai giocatori abbiamo messo a disposizione lo stadio – spiega Ludi – si possono preparare al massimo in 3-4 alla volta. Quotidianamente, a seconda delle esigenze, vengono gestite le prenotazioni. E se arrivano cinque richieste per un determinato orario, ad uno dei calciatori viene chiesto di rinunciare». Questo in base all’accordo che è stato raggiunto con l’Associazione calciatori, in attesa che ci siano poi aggiornamenti rispetto all’emergenza Coronavirus.
Allo stesso tempo il club ha voluto svolgere un ruolo di primo piano in questa fase difficile per la Lombardia e la nostra città. La donazione di 100mila euro all’Ospedale Sant’Anna è stato un gesto concreto che ha avuto risonanza in tutto il Paese, visto che per una società di serie C si tratta di una cifra decisamente cospicua.
«Abbiamo sempre parlato di valori morale e di legame con il territorio – dice ancora Ludi – Ci è sembrato giusto confermarlo non solo a parole, ma anche con fatti concreti».
In teoria, con lo stop allo sport fino al 3 aprile, la nuova partenza dovrebbe essere domenica 5 con la partita interna contro la Pianese.
«Logicamente nessuno può conoscere gli scenari legati all’attuale situazione di emergenza – spiega ancora Carlalberto Ludi – In questo momento noi dobbiamo ragionare come se si dovesse ripartire per davvero il giorno 5».