Seconda operazione di pulizia e sgombero questa mattina a San Francesco e nuovi attacchi all’amministrazione comunale di Como per la gestione dei senzatetto. “Sostenere, come di nuovo hanno fatto gli assessori presenti, che il problema non esiste perché sono i senza fissa dimora che non vogliono accedere ai posti di accoglienza oggi liberi, è uno schiaffo all’intera città, che convive ormai da anni con un’emergenza divenuta strutturale – dice Matteo Mandressi, Cgil – E’ ora di dare una svolta decisa alle politiche sociali e di accoglienza del capoluogo”.
L’intervento di questa mattina segue quello analogo effettuato lunedì scorso, voluto dal Comune ed effettuato in collaborazione con Aprica. Poche ore dopo la pulizia, la situazione era tornata la stessa di poche ore prima. Oggi, la scena si è ripetuta. “Come avevo annunciato, faremo interventi di pulizia a cadenza regolare, tre volte alla settimana – dice l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti – I cittadini ci chiedono di intervenire e garantire la pulizia è indispensabile. Per altre soluzioni, ribadisco ancora una volta che bisogna distinguere tra chi può e vuole andare nelle strutture di accoglienza e chi è irregolare”.
La Cgil contesta anche le modalità dell’intervento di pulizia. “E’ evidente che questa non possa e non debba essere la soluzione del problema – dice Mandressi – Se un’operazione di pulizia, magari concordata e non imposta, può pure essere auspicabile, non si capisce il motivo per il quale materassi e coperte siano state di nuovo buttate al macero, costringendo così i volontari ad una nuova fornitura”. “Il consiglio ha chiesto un dormitorio permanente – aggiunge Mandressi – e non è comprensibile come una mozione votata a maggioranza resti dimenticata nei cassetti dell’amministrazione. Si richiamano le associazioni a un ruolo di collaborazione e supporto? Questo non è mai venuto meno. Altra è la funzione sostitutiva di un onere pubblico, e questa non può essere pretesa né tollerata”.
“Chiediamo con forza – conclude Mandressi – che quella di oggi sia l’ultima azione di una cattiva politica. Ogni persona, prima che lo giustifichi un titolo giuridico, è soggetto titolare di diritti”.
Anche la Cisl dei Laghi prende duramente posizione contro l’impasse sul tema dei senza fissa dimora. “È trascorso più di un anno dal voto del Consiglio comunale in cui la giunta veniva impegnata nella ricerca e apertura di un dormitorio pubblico – dichiara Francesco Diomaiuta, sub reggente Cisl dei Laghi -. Da allora abbiamo ascoltato tante chiacchiere, ma visto poca concretezza. Appare scandaloso che il Comune non abbia ancora assunto una posizione chiara e non opti per iniziative concrete a tutela degli sfortunati che vivono quotidianamente la strada, ma anche degli stessi cittadini”.
È veramente vergognoso che le istituzioni non si muovono