Il caso – o meglio, il caos Poste arriva in parlamento e al governo. A portarlo all’attenzione dei palazzi romani è Nicola Molteni, deputato della Lega Nord, con un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calende.
Il nuovo modello di recapito a giorni alterni, scrive il parlamentare comasco, “ha prodotto in tutta la provincia di Como un caos generale con un numero cospicuo di lettere in giacenza, depositi saturi, ritardi nelle consegne e centri di smistamento invasi da lettere. I cittadini del Comune di Fino Mornasco si dicono esasperati”.
Molteni ha pubblicato il testo della sua interrogazione su Facebook, e molti cittadini hanno confermato i disagi. I residenti di una piccola via di Cermenate, ad esempio, lamentano di vedere il postino una volta ogni due mesi. Un altro utente scrive da Lipomo, spiegando come da quindici giorni la posta arrivi a singhiozzo. I cittadini, aggiunge Molteni, “non si vedono recapitate bollette e fatture da pagare, incorrendo così in sanzioni per ritardi non imputabili alla propria volontà. La posta prioritaria arriva con una media di 13 giorni. Un effetto quasi drammatico nei piccoli Comuni montani”.
Perciò Molteni chiede al ministro Calende di “farsi promotore di una momentanea sospensione del nuovo modello di gestione e recapito a giorni alterni portato avanti da Poste Italiane, in attesa di una concertazione fra la società e le parti coinvolte, così da poter valutare la portata dei disagi arrecati all’utenza”.