Lotta ai “furbetti” stranieri che non pagano le multe prese in Italia. Gli automobilisti, in gran parte, svizzeri che infrangono il codice stradale italiano nella fascia di confine prendono sanzioni che poi non pagano, perché la burocrazia e la giurisprudenza impediscono la riscossione della multa. Il caso arriva in Parlamento con la proposta di legge presentata dal deputato lariano di Fratelli d’Italia, Alessio Butti. “È giusto che gli italiani paghino le multe prese, che le paghino allora anche gli stranieri”, ha spiegato il parlamentare lariano.
Alla vicenda aveva dato grande risonanza “Striscia la Notizia”, tg satirico di Antonio Ricci, che ne aveva messo in luce il paradosso: “A chi guida una macchina con targa elvetica e non paga una multa presa in Italia non succede nulla, non è possibile costringerlo a pagare. Se invece un italiano non paga una sanzione presa in Svizzera, viene bloccato alla frontiera e deve anche sborsare 300 franchi per evitare tre giorni di arresto. Ci si chiede quindi perché non accada lo stesso in Italia”. A risentire del mancato pagamento delle multe elevate ad automobili con targa straniera molti Comuni del territorio, tra cui ovviamente Como, città di confine dove i furbetti svizzeri costano circa 300mila euro all’anno. Le polemiche sulla questione non sono mai sopite tanto che l’acceso scontro sulla frontiera tra Italia e Svizzera, come detto, approda sui banchi di Montecitorio. Alessio Butti, deputato comasco di Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge con il dichiarato intento di colmare il vuoto normativo per risolvere il problema dei mancati pagamenti.
finalmente era ora che ci svegliassimo e non ci facessimo prendere in giro dai sedicenti cittadini “perfetti”degli altri stati mentre noi per loro saremmo”incivili”basterebbe per gli svizzeri di confine un avviso sul parabrezza che la loro targa è registrata in un database e che in caso di successive infrazioni la loro auto verrebbe rimossa e portata in deposito e riconsegnata solo dietro pagamento di sanzioni anche arretrate e oneri per la rimozione sarebbe sicuramente un provvedimento in linea con la “filosofia”svizzera