Più di un’ora di confronto a cuore aperto su tutti i temi caldi dell’estate. Il presidente del Calcio Como, Pietro Porro, ha incontrato ieri la stampa e i tifosi rispondendo a tutte le domande poste. La gran parte, ovviamente, imperniate sull’istanza di fallimento – atto dovuto – presentata dal Procuratore capo di Como dopo la segnalazione del giudice. Una situazione cui si è giunti partendo dall’ormai famosa vicenda della fideiussione su Orsenigo, che l’ex presidente Enzo Angiuoni chiedeva gli venisse liberata. E su questo punto le parole di Porro sono state chiarissime: <Abbiamo sbagliato, siamo stati superficiali. Non avremmo mai dovuto arrivare a questo punto. La situazione avremmo dovuto risolverla prima. Ma ora dateci una mano, ci dicano cosa fare per risolvere le cose. La nostra intenzione è andare avanti per non perdere tutto quello che è stato costruito in questi anni>. A sorpresa – e in modo virtuale visto che Angiuoni non era presente – è arrivata anche la stretta di mano fra i due. <Lo ringrazio per le belle parole che ha comunque sempre speso sulla nostra società – ha detto Porro – Lui conosce quanto sia difficile mandare avanti una società di calcio. Se vuole sedersi a un tavolo e darci una mano le porte sono aperte. A lui come a tutti gli altri ex presidenti. Abbiamo bisogno che la città sia vicina. Anche i giudici e i pm. La situazione di oggi del club non è quella fotografata settimane fa con la sentenza del giudice. Ci dicano quello che dobbiamo fare e lo faremo>. Il presidente del Como ha anche annunciato di aver presentato (<proprio oggi>) l’iscrizione al campionato di Lega Pro. <Ma la società non è insolvente>, ha tuonato il presidente in merito al rischio di una eventuale revoca dell’affiliazione da parte della Federazione. <Se è insolvente il Como lo sono tutte le società di calcio. Di certo abbiamo sbagliato arrivando in un punto dove non avremmo dovuto arrivare>. <Chiedo anche scusa al giudice e al procuratore per averli messi in questa situazione – ha detto Porro – Non facciamo finta che non ci sia questa istanza, ma vogliamo salvaguardare il club>. Si è parlato anche di Orsenigo e del passaggio del centro sportivo dal Calcio Como a un’altra società facente capo sempre ai soci del club: <Gravavano troppi debiti che avrebbero messo a rischio l’iscrizione al campionato – ha detto al riguardo Porro – Quindi l’abbiamo venduto a noi stessi, levandolo dal Calcio Como>. Nessuna cifra invece in merito al buco del club: <Dico solo che i crediti che abbiamo lo possono coprire tranquillamente>. C’è infine stato anche un virtuale fronte aperto pure con il Comune: <Abbiamo debiti ma anche crediti. Alcuni lavori fatti allo stadio non erano di nostra esclusiva competenza. Dovremo sederci attorno a un tavolo e discutere anche di questo>. Come pure dell’ormai solita vicenda stadio. Ma questa, al momento, è un’altra storia. Al primo capitolo dell’intricato libro estivo azzurro rimane l’udienza di fronte al giudice del 13 luglio.
Mauro Peverelli