Rischio collasso per la frontiera comasca, unica e ultima porta verso il Nord Europa, dopo il giro di vite di Francia e Austria al confine. A lanciare l’allarme è la segreteria provinciale del Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, alla luce della nuova emergenza profughi in città, alla luce dei continui respingimenti di cittadini extracomunitari da parte della Svizzera. Respingimenti che, secondo il Sap comasco, “aprono una vera e propria emergenza che rischia di paralizzare l’apparato sicurezza della provincia di Como e, in particolare modo, il “controllo del territorio” per effetto dell’impiego di uomini e mezzi”.
Il tutto in una situazione già precaria secondo il sindacato, che a suo tempo aveva già preannunciato gli effetti negativi di una diminuzione dell’organico della polizia di frontiera, pensando proprio alla vigilanza del cosiddetto corridoio Milano-Como-Svizzera.
“Non si pensi di scaricare l’emergenza “profughi” sulle spalle delle donne e degli uomini della Forze dell’Ordine” è il monito del Sap che chiede con forza un aumento – anche temporaneo – di personale, per fronteggiare l’emergenza prima che “tutto il settore della frontiera comasca – dicono dalla segreteria provinciale – crolli sotto il peso dei continui respingimenti che la Svizzera attua con determinazione”.