Variante della Tremezzina, il progetto potrebbe essere arrivato ad una svolta positiva che metterebbe tutti d’accordo. In caso contrario la decisione finale spetterà al Consiglio dei Ministri.
Questa mattina si è tenuta a Roma la riunione istruttoria convocata dal Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati e i Ministeri delle Infrastrutture, dei Beni culturali e dell’Interno.
“Si è confermata la necessità della variante e la volontà di realizzarla trovando una intesa che, a seguito di alcuni approfondimenti e miglioramenti sull’inserimento paesistico, possa far superare il diniego della Sovrintendenza e conseguire un assenso unanime” ha detto il deputato del Pd e sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra.
E’ noto infatti che lo scorso anno era arrivato il parere contrario dell’ente.
“A settembre si terranno incontri tecnici tra Anas, progettisti della Provincia e Sovrintendenza, con il contributo del Ministero delle Infrastrutture, per verificare le condizioni che possono condurre a questa intesa” ha aggiunto Guerra. “Se entro il 30 ottobre si dovesse prendere atto che tale consenso unanime non possa essere raggiunto, si andrà in Consiglio dei Ministri per la decisione finale”.
Questa mattina si è parlato, ovviamente, delle integrazioni progettuali già messe a punto da Anas e Provincia, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture, che comportano la chiusura in galleria artificiale e naturale del tratto che da prima della torre di Spurano arriva sino al viadotto della Val Perlana.
“Molto importanti le annunciate volontà dei Ministeri, compreso il Ministero dei Beni culturali, di operare ogni sforzo per dare il via all’opera – ha sottolineato ancora Guerra – e la volontà espressa dai rappresentanti della Sovrintendenza a lavorare per una soluzione condivisa che porti alla realizzazione dell’intervento garantendone il miglior inserimento paesistico”.
A Roma a rappresentare la Regione c’era il sottosegretario comasco Alessandro Fermi. “Abbiamo visto un’apertura e l’auspicio è che gli accorgimenti sul progetto possano essere accolti positivamente – ha chiarito – inoltre – dice ancora – ho ribadito che quest’opera si colloca al primo posto non solo per importanza ma anche per la ripartizione dei fondi in Lombardia”.
Il costo totale dell’infrastruttura, che collegherebbe Colonno a Griante e consentirebbe di alleggerire il traffico sulla congestionata Regina, ammonta a 330milioni di euro.
“Con i 220 milioni di Governo e Parlamento e l’impegno di Regione Lombardia, confermato anche stamattina, per i restanti 110 milioni – conclude Guerra – Ora si riapre concretamente la possibilità di un via libera unanime ad un progetto che risponda alle esigenze del territorio e tenga in massimo conto quelle della tutela ambientale”.