“Ribadisco che ho sempre lavorato nell’interesse della città. Mi sono impegnato per cercare di riavviare e completare un’opera che non avrei nemmeno iniziato. Non ho mai voluto ingannare nessuno”.
Mario Lucini, sindaco di Como, si prepara ad affrontare un possibile processo in tema di paratie. Un procedimento che, se avviato, sarebbe parallelo a quello che, con il rito di giudizio immediato, vede imputati a vario titolo diversi dirigenti ed ex dirigenti comunali, per appalti e paratie: Antonio Ferro, Pietro Gilardoni, Antonio Viola, Ciro Di Bartolo e Antonella Petrocelli, oltre all’imprenditore Giovanni Foti.
L’avviso di chiusura indagini di questo secondo filone di inchiesta è stato notificato pochi giorni fa a dieci persone più Sacaim, l’azienda che vinse l’appalto per le paratie.
Lucini è tra queste persone. Le ipotesi di reato, per lui, sono turbata libertà nella scelta del contraente, falso e abuso d’ufficio. L’inchiesta, condotta dal pm Pasquale Addesso, si è concentrata sullo spacchettamento degli incarichi per l’affidamento della terza perizia di variante, la terza versione del progetto paratie.
Insieme con Lucini, nell’indagine, è finito anche l’ex sindaco Stefano Bruni, per il quale le accuse riguardano presunti reati edilizi e paesaggistici, contestati anche all’ex direttore lavori Antonio Viola e all’ex responsabile del procedimento Antonio Ferro.