Svizzeri alle urne domani per tre referendum.
Gli elettori della Confederazione sono chiamati a esprimersi su tre questioni diverse.
Due riguardano il sistema previdenziale svizzero e, in tal senso, coinvolgono anche le rendite pensionistiche dei lavoratori frontalieri. Da una parte si chiede ai cittadini d’oltreconfine se approvano il decreto federale del 17 marzo 2017 che prevede un finanziamento supplementare dell’Avs (l’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti) mediante l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, dall’altra se condividono la legge federale che riforma la previdenza per la vecchiaia fissando a 65 anni l’età di riferimento per le pensioni di uomini e donne (innalzando in tal modo di un anno quella femminile, che oggi scatta a 64 anni), con la possibilità di anticipare o posticipare la quiescenza tra i 62 e i 70 anni, con un assegno ridotto o più cospicuo. Si tratta di due provvedimenti strettamente connessi, che mirano a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico elvetico: la riforma previdenziale entrerà infatti in vigore soltanto se gli elettori approveranno entrambe le proposte.
Ma i cittadini svizzeri sono chiamati a esprimersi anche sul decreto federale del 14 marzo scorso sulla sicurezza alimentare, una nuova disposizione costituzionale che stabilisce come garantire negli anni a venire l’approvvigionamento alimentare della popolazione elvetica basandosi sia sulla produzione indigena sia sulle importazioni.