<Ci hanno tenuti all’oscuro della possibilità di godere di parte dei fondi dei frontalieri>. E’ la denuncia di sei sindaci del territorio, con capofila il primo cittadino di Tavernerio Mirko Paulon, che si sono rivolti al prefetto e minacciano anche un esposto in Procura. Il caso riguarda la Comunità Montana del Triangolo Lariano e una vera e propria guerra sull’uso dei ristorni.
Ecco cosa sarebbe accaduto secondo Paulon. «Lo scorso 30 novembre – dice – la giunta della Comunità Montana in questione ha disposto di destinare fondi dei frontalieri, pari a 1,9 milioni di euro, per interventi nei vari comuni».
Il primo passaggio poco chiaro risulterebbe da un’altra deliberazione di giunta, sempre del 30 novembre mostrata dal sindaco di Tavernerio dove si spiega che si sarebbe proceduto alla individuazione degli interventi da proporre nel piano delle opere pubbliche. <Lo stesso giorno – ha detto ancora Paulon – il presidente della Comunità Patrizia Mazza ha detto che non era ancora stata presa alcuna decisione sull’utilizzo dei fondi dei frontalieri. Anche se proprio un’ora prima la giunta aveva invece deciso tutto e aveva stilato un elenco delle richieste pervenute da parte dei comuni>.
<Gli altri amministratori – è la denuncia di Tavernerio e di altri cinque paesi – avevano avuto un’informazione preventiva che a noi non è stata inviata. Gli altri hanno potuto preparare i progetti per i quali chiedere i finanziamenti, noi no>.
I fondi sono stati assegnati a quasi tutti i Comuni che fanno parte della Comunità Montana del Triangolo Lariano, ad eccezione di alcuni. Gli esclusi sono, oltre a Tavernerio, Pontelambro, Caslino d’Erba, Rezzago, Sormano e Albese con Cassano. Per Paulon è anche una questione squisitamente politica: <le amministrazioni beneficiarie delle somme -dice – sono in gran parte orientate a centrodestra, a differenza di quelle escluse>.