La polemica sulla ruota panoramica allestita ai Giardini a lago riaccende i riflettori su una zona di pregio della città di Como, con la cittadella architettonica razionalista con il Monumento ai Caduti di Terragni, lo stadio e le altre società sportive, il Tempio Voltiano e un paesaggio unico. Un’area mai valorizzata come meriterebbe.
La presenza della ruota ha acceso il dibattito, soprattutto sui social. Dopo il deciso no dell’ex sindaco Mario Lucini, per il quale la giostra manca di rispetto all’area monumentale, il consigliere comunale del Pd Patrizia Lissi su Facebook ha sollevato dubbi pesanti: «Strano che la Soprintendenza non abbia detto niente, visto che, se non sbaglio, sul Monumento ai Caduti, sullo Stadio Sinigaglia e sul tempio Voltiano c’è un vincolo monumentale. Ma le sarà stato chiesto un parere? Voglio poi credere che qualcuno abbia verificato e attestato le condizioni di staticità della struttura che devono installare, sapendo che in quella zona ci sono terreni molto scadenti».
Il problema si estende in realtà all’intero contesto, dai marciapiedi agli spazi pubblici, che appare degradato e quasi abbandonato. Panchine sfondate, bivacchi di ubriachi, spaccio, pic nic improvvisati nei prati delle aiuole, bottiglie rotte e sporco. Il progetto di restyling dell’area a lago, eredità della precedente giunta di centrosinistra, è in attesa di varo dopo che è stato messo in discussione dall’attuale giunta di centrodestra. E così si è perso oltre un anno di tempo. Il destino dello stadio è ancora da scrivere e il Tempio Voltiano da anni è aperto solo a metà. Un problema che va ben oltre il dibattito sulla ruota panoramica, che tra tre settimane sarà solo un ricordo.