I valichi di confine tra il Comasco e il Canton Ticino non verranno riaperti tutti il prossimo 11 maggio. «La volontà della Confederazione è di riaprire tappa per tappa, con una reciproca volontà di ritornare alla normalità», ha detto oggi a Roma l’ambasciatrice Svizzera in Italia, Rita Adam, davanti al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen. L’audizione era stata chiesta alcuni giorni fa dal presidente del comitato, il deputato comasco della Lega Eugenio Zoffili. «Ho sottoposto le problematiche dei nostri frontalieri all’ambasciatrice – dice Zoffili – chiedendole di portare al governo elvetico la richiesta di riaprire il prima possibile, ovviamente adottando le necessarie misure di sicurezza, tutti i valichi minori. La situazione è veramente insostenibile e costringe migliaia di italiani ad alzarsi in piena notte per affrontare ore di coda prima di poter raggiungere il proprio luogo di lavoro». Rita Adam ha spiegato, durante la sua audizione, come «siamo di fronte alla sfida di trovare un buon equilibrio tra la salvaguardia della salute e la ripresa dell’economia riducendo al minimo i disagi». Il governo di Berna ha annunciato l’allentamento progressivo delle restrizioni di ingresso a partire dal prossimo 11 maggio, fatto salvo il «monitoraggio della situazione epidemiologica».
Perchè l’Italia non apre per gli svizzeri