“Per liberarsi della mafia l’impegno preziosissimo di magistratura e forze dell’ordine non basta”. Lo scrivono chiaramente in una lettera aperta ai cittadini delle province di Como e Monza- Brianza i referenti dell’Associazione Libera dei due territori, Stefano Tosetti e Valerio D’ippolito dopo la nuova operazione contro la ‘ndrangheta in Brianza che ha portato la scorsa settimana a 22 misure cautelari.
“L’ennesima ondata di arresti ha confermato un quadro estremamente preoccupante – scrivono i due referenti – Nel territorio tra Monza e Como si segnala la presenza di quasi il 50% del totale delle cosiddette “locali di ‘ndrangheta” censite in Lombardia” “Due sono gli aspetti che più ci preoccupano – continuano Tosetti e D’ippolito – Da un lato la conferma che gli esponenti della ‘ndrangheta trovano ampia disponibilità nei settori dell’economia, dai servizi di sicurezza nelle discoteche e nei locali notturni alla ristorazione al recupero crediti. Dall’altro lato la consapevolezza che le difficoltà nella ripresa post-pandemia possano favorire le attività dei gruppi criminali”.
“Come Libera Monza-Brianza e Libera Como – è l’appello dei coordinatori – pensiamo che non ci sia più tempo da perdere, e che sia venuto il momento di un salto di qualità che veda coinvolti tutti: società e istituzioni. Serve una strategia complessiva e trasversale di contrasto, a supporto dell’attività della magistratura e delle forze dell’ordine. Un lavoro che deve vedere la partecipazione attiva anche degli enti rappresentanti del mondo produttivo, professionale e imprenditoriale”.
“Le realtà associative – concludono i referenti di libera – devono saper creare una rete, trasversale e partecipata, aperta e disponibile a ogni azione comune con le realtà presenti nel territorio per incidere su dinamiche e situazioni che, diversamente, saranno sfide troppo grandi per tutti”.