La provincia di Varese, una delle meno colpite dalla diffusione del Covid durante la prima ondata, ieri ha registrato un record di nuovi positivi, 354, seconda soltanto alla provincia di Milano e in linea con quella di Monza e Brianza. L’ospedale di Busto Arsizio ha aperto un secondo reparto Covid, perché il primo risulta già pieno, e anche gli altri presidi del territorio di Varese hanno riconvertito i reparti dedicandoli ai pazienti affetti dal virus. Diversi i fattori che possono aver portato al picco di contagi registrato in questi giorni: dalla vicinanza con i comuni della provincia di Milano, che ogni giorno registra la metà dei nuovi positivi in Lombardia, fino alle peculiarità del territorio, a forte vocazione industriale.
“La nostra è una zona molto commerciale, ricca di attività economiche e industriali – spiega il presidente della provincia di Varese e sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli – Tante persone si muovono per lavoro. I ragazzi mi stanno facendo un po’ dannare, perché non rispettano le regole. E’ inutile dire che sono preoccupato, perché non voglio chiudere le attività; basterebbe un po’ buon senso da parte di tutti, cosa che ogni tanto viene a mancare”.
Il presidente Antonelli boccia il decreto annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte. “Il nuovo Dpcm è un disastro – dice – Per quanto riguarda le scuole superiori, da oggi in teoria l’ingresso sarebbe alle 9. Abbiamo passato 6 mesi a studiare tutti i possibili orari per niente. Si sposta di un’ora il problema. Non hanno pensato che modificare le corse del trasporto pubblico dall’oggi al domani è impossibile. C’è poi la possibilità per i sindaci di chiudere strade e piazze in caso di assembramenti. Io non ho problemi ad assumermi responsabilità, – dice Antonelli – però chiederei i mezzi per farlo. Posso chiudere una piazza, ma mi mandano l’esercito a controllare? Non abbiamo i mezzi per poterlo fare”.