Ordini, attività produttiva e fatturato in calo rispetto al luglio scorso, con indicatori negativi sia per la domanda in Italia che per gli ordini esteri. I dati raccolti dall’Osservatorio congiunturale rapido di Confindustria Como, con Lecco e Sondrio, evidenziano un quadro di rallentamento generalizzato per tutti gli indicatori principali, compresi quelli legati all’occupazione.
“Il rimbalzo positivo dell’economia di quest’estate – commenta Aram Manoukian, Presidente di Confindustria Como – abbastanza scontato in seguito alla riapertura dopo il lockdown di primavera con il conseguente incremento dei consumi, aveva illuso rispetto ad una ripartenza che, purtroppo, i nuovi indicatori del mese di settembre e le previsioni future non confermano”.
In base ai dati raccolti dall’Osservatorio di Confindustria, un’azienda su due segnala una riduzione della domanda interna, mentre quella estera è in calo per il 43% del campione intervistato. La produzione diminuisce per il 41% delle aziende. Il fatturato in Italia scende per una realtà su due e l’export per il 38% delle imprese. Per quanto riguarda le previsioni per i mesi finali dell’anno, il 49% delle imprese si attende una situazione stabile, ma emergono difficoltà legate a insolvenza e ritardi nei pagamenti. I dati relativi agli organici mostrano una riduzione degli organici per l’85% del campione intervistato.
“La morsa del virus non si è allentata. In tutto il mondo occidentale ha ripreso vigore e le nuove, inevitabili, misure di distanziamento sociale, andranno, ancora una volta, a deprimere un’economia già parecchio fiaccata – dice Manoukian – È difficile, almeno nel breve periodo, intravedere segnali di ripresa, per cui, ancora una volta, facciamo appello alla coesione di tutti, affinché emerga ciò che unisce e non ciò che divide”.
Il presidente di Confindustria Como si rivolge direttamente agli imprenditori. “E’ sempre più importante riuscire a lavorare in filiera, trasformando la concorrenza tra imprese vicine in un reciproco e solidale supporto per riuscire a rafforzarsi in un’economia globale che ci sta abituando sempre più a grandi incertezze – dice – E’ necessario concentrarsi ancora di più sulla visione, ampliando la propria scatola degli attrezzi, confrontandosi con i colleghi, preparando il terreno per il momento in cui si potrà tornare a seminare e a raccogliere”.