Corruzione all’Agenzia delle Entrate, atto terzo. La procura di Como – pm Pasquale Addesso – ha notificato a trenta indagati e a due società la chiusura delle indagini preliminari. Tra i nomi riportati figurano quelli di commercialisti, imprenditori e anche funzionari dell’Agenzia delle Entrate (due) che ancora non erano finiti nel calderone della maxi inchiesta portata avanti dalla guardia di finanza.
Uno spaccato sconfortante della prassi in voga a Como, pagare mazzette per ottenere vantaggi per sé (nel caso di imprenditori) oppure per i propri clienti, nel caso dei commercialisti. I 30 indagati non erano rientrati nell’ondata degli arresti che coinvolsero altri colleghi, ma i loro nomi sono comunque emersi in fase di indagine: il pm contesta l’ipotesi di reato di corruzione.
L’indagine aveva preso spunto dalle verifiche sulle attività illecite che ruotavano attorno allo studio dei commercialisti Antonio e Stefano Pennestrì, e a compiacenti funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Como, tutti già giudicati separatamente e con le posizioni ormai definite. In una seconda ondata di arresti, a finire nei guai erano stati altri commercialisti e altri funzionari. Mancavano tuttavia da definire una lunga serie di posizioni per cui è arrivata in queste ore la chiusura delle indagini.