Aumento della raccolta differenziata, con servizi aggiuntivi, più riciclo dei materiali e maggiore pulizia di città e lago, sono i principali obiettivi del Comune di Como che si inseriscono nel nuovo appalto per la gestione dei rifiuti. Sul fronte economico, al momento, i costi per i cittadini non sembrano ridursi. Il progetto dell’appalto, approvato dalla giunta, si basa su quello attuale, ma viene arricchito andando incontro alle esigenze rilevate durante le riunioni con le associazioni di categoria e con i cittadini.
Tra le novità saranno predisposte alcune stazioni ecomobili, cioè furgoncini attrezzati per la raccolta di rifiuti urbani di provenienza domestica che andrebbero portate al centro di raccolta (come ad esempio lampadine ed olio esausto). E’ prevista l’installazione di isole ecologiche dedicate al conferimento differenziato e di ecocompattatori dedicati alla raccolta specifica di frazioni di rifiuti (come i pannolini dei bambini).
Sul fronte della differenziata, inoltre, la nuova raccolta dividerà il vetro dalle lattine, mentre per le utenze non domestiche, i negozi ad esempio, carta e cartoni verranno separati.
Si punta, inoltre, a migliorare la pulizia del lago all’interno della diga foranea con nuovi mezzi più adatti, mentre in città, nel periodo autunnale sono previste squadre e strumenti dedicati alla raccolta delle foglie.
Infine verranno distribuite gratuitamente, a chi ne farà richiesta circa 11 mila compostiere, per il trattamento domestico dell’organico. Il nuovo appalto – si tratta di una gara da 105milioni di euro che dovrà essere bandita entro fine anno – diventerà realtà non prima di 6/8 mesi. Difficile che si riduca la Tari, la tassa rifiuti, per i comaschi, dato anche l’aumento dei costi di smaltimento. “Potremo fare i conti bene dopo che sarà appaltata la gara – ha chiarito l’assessore all’Ambiente, Marco Galli – saremo sulle cifre attuali, poco più o poco meno, ma con più servizi”. “Si è cercato un compromesso senza pesare sulle tasche dei cittadini” ha aggiunto il sindaco, Mario Landriscina. Il progetto è dimensionato sulla base dei dati attuali e della produzione attesa di rifiuti che è pari a 44.500 tonnellate medie annue, corrispondenti a circa 516 kg di rifiuti procapite.