Subito indennizzi adeguati per salvare la montagna. A chiederlo sono Massimo Sertori (assessore alla Montagna Regione Lombardia), Antonio Rossi, (sottosegretario Regione Lombardia) e i rappresentanti istituzionali di altre Regioni.
“Per gli impianti di risalita condividiamo le richieste di ristoro che le associazioni di categoria hanno avanzato al Governo percorrendo il solco tracciato dalla Francia – scrivono in una nota gli esponenti delle Regioni – Per quanto concerne le altre attività coinvolte dalle chiusure e i lavoratori, stiamo affinando una nostra proposta di documento dove chiediamo al Governo ristori, tempestivi immediati e proporzionati. Stiamo parlando di una richiesta che ammonta ad alcuni miliardi di indennizzi”.
“Il Governo – continuano – non sa o fa finta di non capire che, a pandemia terminata, molte di queste attività non avranno più la forza di ripartire. Bloccare il turismo invernale è paragonabile al chiudere gli stabilimenti balneari nei mesi estivi con conseguenze economiche drammatiche per imprese, lavoratori e famiglie”
“Ribadiamo a gran voce – concludono i rappresentanti delle Regioni alpine e delle Province autonome – che dall’Esecutivo serve assoluta chiarezza sulla data di ripartenza, prendendo atto che per come si è sviluppata negativamente la situazione, la stagione invernale è in gran parte compromessa”.