Non lascia nulla al caso il presidente della Fondazione Cà d’Industria Como, l’avvocato Gianmarco Beccalli, nell’esaminare cosa sia potuto accadere nella struttura per anziani di via Varesina, a Rebbio, alla prese con il più grave focolaio della seconda ondata della pandemia.
Il contagio è esploso subito dopo Capodanno: 22 i decessi tra gli ospiti della residenza sanitaria, tutti nelle prime settimane del 2021. Circa la metà dei dipendenti della struttura, 109 in totale, si è infettata. Tra le cause del repentino contagio non si esclude la variante inglese del Coronavirus. “Stiamo prendendo contatti con l’ospedale Sacco in maniera tale che quando faremo i tamponi di verifica per vedere se i positivi sono guariti, manderemo un campione all’ospedale affinché faccia delle indagini differenti proprio sul ceppo della malattia che è presente nella struttura”.
Gli ingressi al momento restano ovviamente sospesi. “Riprenderemo a far entrare persone nel momento in cui avremo una maggiore sicurezza di tutta la struttura. Rebbio avrà i suoi tempi una volta che sarà terminata la malattia procederemo a somministrare il vaccino”.