Lo scandalo della piscina di Muggiò apre la crisi politica.
“Nessuna dichiarazione da rilasciare su quanto affermato dal presidente della Pallanuoto Como e sulla questione piscina gli uffici sono al lavoro”. Lapidario il commento dell’assessore allo Sport del Comune di Como, Marco Galli, dopo che ieri Giovanni Dato, presidente della Pallanuoto Como, aveva chiesto le sue dimissioni per la gestione della piscina. L’impianto, ormai è noto, chiuso da oltre un anno, sta creando una serie di problemi alle associazioni sportive che gravitano attorno alla piscina olimpionica.
Rimpalli di responsabilità tra Comune e gestori, attese per progetti e stima dei lavori e non da ultimo il sopraggiungere della pandemia hanno contribuito alla chiusura a tempo indeterminato della struttura.
“L’assessore Galli è la persona deputata a farsi carico dei problemi della piscina, ma non è tutta sua la responsabilità di questo scandalo – spiega Fabio Aleotti, capogruppo del M5S in consiglio comunale – Una città capoluogo di Provincia dovrebbe monitorare continuamente un bene pubblico”.
“Una piscina importante per tutta la Lombardia come quella di Muggiò che rimane chiusa per più di un anno rappresenta il fallimento dell’intera amministrazione, non di un solo assessorato – dice il consigliere comunale e capogruppo Pd a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti – Uno scandalo che dimostra l’incompetenza di una giunta che ha lasciato una situazione allo sbando”.
“Non si possono sempre eludere le responsabilità politiche – commenta Bruno Magatti presidente di Civitas – il compito di chi amministra è quello di essere sul pezzo e di valutare al momento giusto il da farsi”. “Per dimettersi dovrebbero conoscere la vergogna, ma è evidente che ignorano il significato di questo vocabolo – attacca il consigliere Alessandro Rapinese (Lista Rapinese Sindaco) – Un Comune dovrebbe tutelare e investire nello sport”.
“Il comportamento della giunta sull’affaire piscina di Muggiò è un mix tra misteriosità e incapacità – incalza Vittorio Nessi, di Svolta Civica – Non esistono progetti e concrete iniziative. Voto all’amministrazione: inclassificabile”.
Non replica a Dato, che ha chiesto la “testa” di Marco Galli, Enrico Cenetiempo, capogruppo di Forza Italia, che invece sulla piscina ha un’idea ben chiara da mesi. “È ora che la politica faccia il suo – dice Cenetiempo – Ci sono due strade, se ne deve scegliere una e non trovarne una terza o perdere tempo”.
“Non credo sia giusto che sia Galli a pagare per la piscina di Muggiò – interviene Pierangela Torresani del Gruppo Misto – Certo, aspettare due anni senza progettare il futuro dell’impianto è stato un grave errore”.
Infine Fratelli d’Italia sta seguendo l’argomento della piscina di Muggiò sia a livello di gruppo consigliare sia a livello di coordinamento provinciale, come spiega il capogruppo a Palazzo Cernezzi, Matteo Ferretti. “A breve convocheremo una conferenza stampa per dare la nostra posizione sulla questione e parlerà per il partito il coordinatore provinciale, Stefano Molinari” spiega Ferretti. Non sono esclusi quindi anche colpi di scena sulla vicenda e possibili frizioni se non rotture vere e proprie all’interno della maggioranza mentre resta in silenzio la Lega.
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