Era l’agosto del 2018 quando il sindaco di Como, Mario Landriscina, annunciava alla città la creazione di un parcheggio nell’area dismessa della Ticosa. La realizzazione dei nuovi posti auto era prevista entro Natale.
Poi una serie di rinvii, lungaggini burocratiche, intoppi a cui sono seguiti altri annunci e poi, non da ultimo, un anno di pandemia. Tutto è rimasto sospeso.
Stessa sorte anche per i lavori di bonifica, la ormai celebre “cella 3”, l’area di circa 4.800 metri quadrati dietro la Santarella, che dovrebbe essere finalmente ripulita dagli inquinanti. Anche in questo caso gli interventi sono stati annunciati a più riprese ma i termini sono sempre slittati a data da definirsi.
“Siamo in attesa che gli uffici completino alcune verifiche”, è la risposta che arriva dall’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi Marco Galli.
Ai lavori di bonifica resta infatti subordinata la creazione dei posti auto che saranno realizzati davanti all’edificio della Santarella.
Intanto il tempo scorre: sono ormai circa 14 anni (nel 2007 l’abbattimento dell’ex tintostamperia) che le amministrazioni comasche fanno dell’area dismessa per eccellenza della città un cavallo di battaglia della campagna elettorale. Il risultato, purtroppo, sembra sempre lo stesso: nulla di fatto.
Così il destino dell’area resta un mistero. Ad oggi anche l’ultimo progetto presentato, ossia il trasloco degli uffici Comunali nell’area dell’ex tintostamperia, sembra essersi arenato e nessuna altra ipotesi al momento è stata avanzata. Il masterplan era stato presentato nei primi mesi del 2020 e il progetto quest’anno sarebbe dovuto approdare al Mipim di Cannes (vetrina del mercato immobiliare) ma l’emergenza Covid ha bloccato e rinviato tutto.
La speranza è riuscire a dare un volto vero ad un’area che dal 1982 (data che segna la chiusura dello stabilimento) aspetta di essere riconsegnata alla città.