“Prima di procedere alla richiesta di accesso agli atti per avere conferma che la società che si è aggiudicata il bando per la bonifica ex Ticosa, abbia promosso ricorso al Tar, vorrei avere qualche chiarimento in merito a una serie di interrogativi: Quali sono i tempi per l’indizione della nuova gara e se la decisione assunta dal dirigente del settore Appalti di procedere all’annullamento del bando è stata condivisa con il sindaco e il segretario generale e, infine, quando verrà indetta la commissione per fare chiarezza sulla gara di appalto annullata?”.
Sono gli interrogativi che il consigliere Ada Mantovani ha rivolto ieri sera in consiglio comunale al sindaco della città, Mario Landriscina e all’intera amministrazione sul pasticcio che riguarda il bando dell’area ex Ticosa. Si tratta dell’ennesimo passaggio di una bonifica infinita: l’ultima porzione di terreno la cosiddetta “cella 3”, l’area che si trova dietro all’edificio della Santarella.
Attualmente il procedimento di annullamento in autotutela degli atti di gara relativi al bando per affidare i lavori di bonifica si è concluso. Fino al termine del mese di maggio, fanno sapere da Palazzo Cernezzi, è ammesso il ricorso giurisdizionale al Tar della Lombardia da parte delle aziende che hanno partecipato al bando.
Il pasticcio della gara potrebbe infatti aprire la strada a possibili contenziosi, mentre in Comune tra accuse, errori tecnici, vizi di carattere sia formale che sostanziale ancora non sono state individuate le responsabilità di un bando sbagliato. Errori che – come detto – hanno portato all’annullamento della gara da oltre 4 milioni di euro per la bonifica dei terreni dell’ex tintostamperia, la cui conseguenza è evidente: tempi e costi aumentati, un anno perso e tutto ancora fermo, con l’ennesima amministrazione di turno impantanata nell’annosa questione che riguarda l’ex Ticosa di Como.