Mancano due mesi a Natale. E ancora non si sa quasi nulla di quel che accadrà a Como durante le festività. Dei cosiddetti “eventi di Natale”.
Il 6 novembre, chi si aggiudicherà il bando per la manifestazione natalizia potrà avere a disposizione dal Comune di Como le aree da allestire in vista dell’evento.
La kermesse vera e propria scatterà poi il 27 novembre per concludersi il 6 gennaio del nuovo anno. Questo è ciò che si conosce ora.
I tempi del bando sono oggettivamente molto stretti. Bisogna poi aggiungere le complessità legate alla situazione sanitaria: un evento di questa portata dovrà fare i conti inevitabilmente con un quadro ancora complesso. Tutto ciò che crea assembramenti e folle va gestito non solo secondo regole precise, ma anche secondo prudenza e buonsenso.
Il 25 ottobre alle 10 di mattina saranno aperte a Palazzo Cernezzi le offerte arrivate per organizzare la manifestazione natalizia. Successivamente sarà formata una commissione per valutare la conformità dei requisiti e aggiudicare la gara. I tempi – come detto – sono molto stretti.
Un capitolo speciale riguarda poi la questione sicurezza: un’eventuale accelerazione del virus – che nessuno si augura, ma che sarebbe avventato escludere a priori – potrebbe anche mettere in discussione l’intera manifestazione. Parallelamente al nuovo bando, l’amministrazione – con il soggetto vincitore – dovrebbe quindi lavorare al piano sicurezza per evitare assembramenti. Distanza tra le casette in centro storico, aperture scaglionate e piani di fuga sono soltanto una parte dei correttivi che dovranno essere messi in campo per l’adeguamento alle normative anti contagio. Da capire anche l’obbligo e il controllo di green pass per gli eventi che si svolgeranno in spazi ristretti.
Ultima, ma tutt’altro che secondaria, la questione annosa e irrisolta del traffico. Negli anni passati – soprattutto nel weekend – la convivenza tra Como e gli eventi di Natale era diventata molto difficile. I residenti ricordano bene i sabati di traffico letteralmente in tilt, con la città trasformata in un girone infernale. L’impatto rischia di essere frontale, ancora una volta, se si organizzeranno due mesi di eventi senza ripensare la gestione del traffico.
Insomma, l’elenco delle incognite è lunghissimo. Il tempo a disposizione poco. Anzi, pochissimo.