Patenti “facili” a Como. Nuova udienza in tribunale a Como per uno dei filoni dell’inchiesta della polizia stradale, coordinata dal pubblico ministero Massimo Astori, che ruota attorno all’ex dirigente della Motorizzazione civile Angelo Pisoni. Tra i presunti comportamenti illeciti, accordi con alcune autoscuole per permettere ai loro candidati, autisti di camion, di superare l’esame o rinnovare il certificato con un “aiutino” o senza partecipare alle lezioni obbligatorie.
Questa mattina il giudice Walter Lietti ha valutato la posizione di 55 autisti accusati di falso per aver indotto in errore i funzionari dell’ufficio patenti ottenendo il rilascio di certificazioni ideologicamente false, ovvero patenti ottenute senza avere i requisiti per superare la prova per l’abilitazione. Tra gli imputati, alcuni avevano seguito parzialmente le lezioni previste, altri non avevano partecipato ad alcun incontro.
Per 31 degli autisti coinvolti nell’indagine sulle patenti facili a Como il reato era già prescritto. Altri 21 conducenti invece hanno patteggiato pene da 6 a 10 mesi, in tutti i casi sospese. Un camionista ha patteggiato 2 mesi. Due posizioni restano aperte. In un caso per motivi tecnici il giudice ha deciso un rinvio al 18 maggio. Per l’ultimo imputato invece gli atti sono stati restituiti al magistrato e si prospetta un possibile rinvio a giudizio.