La valanga sulla Marmolada, che ha causato diverse vittime, effetto dei cambiamenti climatici in corso ma “Con un monitoraggio geofisico e termico locale sarebbe stata prevedibile”. A parlare è Mauro Guglielmin, professore di Geografia Fisica e Geomorfologia all’Università dell’Insubria. Per il professore sarebbe stato possibile infatti identificare il periodo “durante il quale la zona non sarebbe stata accessibile”.
Il ghiacciaio era già in una condizione critica
Il professore, spiega, che già nelle rilevazioni condotte dall’Università di Trieste fino a 4 anni fa il ghiacciaio era in una situazione critica. Mentre continuano le ricerche dei dispersi e tra i feriti si conta anche una donna d’origine comasca, l’esperto spiega che: “Quello che è successo è già successo in altri luoghi delle nostre Alpi, e può capitare ancora. Ghiacciai con spessore limitato con presenza di acqua al di sotto e all’interno, come la Marmolada, sono soggetti a instabilità. Inoltre la posizione del ghiacciaio su un pendio inclinato, in condizioni limite, può franare. Guardando le immagini televisive -sottolinea Guglielmin- “Potrebbe crollare altro materiale”.
La valanga sulla Marmolada: altri ghiacciai a rischio
“Nella stessa condizione -spiega il professore- si troverebbero anche altri ghiacciai sul Monte Bianco, Monte Rosa e alcuni versanti molto pendenti delle montagne della Lombardia. “Quando le quote sono più basse il rischio di distacco è ancora più alto” aggiunge il professore. “E’ necessario effettuare quello che si sarebbe dovuto fare prima: un monitoraggio serio. In passato è stato fatto solo in casi sporadici e per brevi periodi. Bisogna conoscere quello che c’è al di sotto del ghiacciaio. La Marmolada ha caratteristiche complesse, non è affatto banale da studiare”.
Guglielmin: “Investire nella ricerca”
“In Italia si sa -conclude il professor Guglielmin-, la spesa per la ricerca è sempre vista come un costo e non come un investimento, investire però è la chiave per affrontare e mitigare gli effetti del cambiamento climatico”. Bisogna ricordare che così come i ghiacciai anche le pareti di molte vette caratterizzate da Permafrost potranno essere interessate da crolli e frane a causa della degradazione dello stesso.
Rileggi da ieri: Valanga sulla Marmolada, ferita una comasca