Rivoluzione del servizio mensa per le scuole comasche. La nuova amministrazione comunale vuole creare un centro unico di cottura, gestito da privati, che produrrà minimo 5mila pasti al giorno. Una cucina che servirebbe i refettori delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, degli asili nido e anche ai centri diurni disabili. Il servizio sarebbe utilizzato inoltre per garantire la consegna dei pasti a domicilio ad anziani e persone non autosufficienti.
La delibera
La decisione è stata presa ieri dalla giunta del sindaco Alessandro Rapinese. L’intenzione dell’amministrazione è sollecitare il mercato dei privati – attraverso un avviso esplorativo – affinché le aziende interessate possano presentare progetti per l’esecuzione e la gestione di un centro unico di cottura che sarà realizzato all’interno di immobili o aree comunali.
L’obiettivo della giunta
I refettori scolastici ad oggi appaltati sono 28 su 39, con un contratto in scadenza alla fine del prossimo anno scolastico, 2022/2023.
Il sindaco riassume l’obiettivo del progetto. “Il centro unico di cottura permetterà di creare nuovi posti di lavoro a Como – spiega Rapinese – C’è poi un motivo ambientale, perché eviteremmo di avere veicoli che percorrono le strade della Lombardia per portare il cibo ai comaschi. I pasti faranno meno chilometri e questo garantirà quindi anche maggiore qualità”.
“Pensiamo inoltre alla riqualificazione degli immobili oggi in disuso – aggiunge Rapinese – Tentiamo di risolvere l’annoso problema dei refettori, che hanno una gestione complicata. Da notare poi che i pasti avanzati potranno essere destinati ai più deboli e ai senzatetto”.
La procedura di project financing al momento non è ancora stata avviata. La delibera della giunta permette però di mettere le basi per far decollare il progetto in tempi brevi.