Casi Covid in aumento in provincia di Como. Raddoppia il numero di nuovi positivi da inizio settembre. E’ la tendenza registrata dall’ultimo monitoraggio di Ats Insubria. Oltre 2mila casi nel Comasco nella settimana dal 22 al 28 settembre. Complessivamente negli ultimi sette giorni i nuovi positivi in provincia di Como sono stati 2.309 (mille in più rispetto alla settimana precedente), a cui si aggiungono 2.799 della provincia di Varese. In totale dunque nei territori di competenza dell’Ats si contano 5.108 contagi.
Occorre sottolineare che l’analisi non tiene inoltre conto del Covid sommerso.
La fascia d’età più colpita resta quella tra i 25 e i 49 anni, con oltre mille casi. La città di Como registra il tasso di incidenza ogni 100mila abitanti più alto della provincia, pari a 355. Segue il Medio Lario con 348 e il territorio di Erba con 284.
“L’analisi dei dati mostra un netto incremento dei casi di contagio – spiegano dalla direzione di Ats Insubria – Nel periodo 22-28 settembre i casi appaiono raddoppiati rispetto alla prima settimana di settembre, con un aumento di incidenza nelle fasce di età più giovani. Il numero di pazienti contagiati che hanno necessità di ricovero appare comunque molto contenuto”.
Casi Covid nelle scuole
Infine guardando la situazione nelle scuole del territorio comasco – secondo il report di Ats Insubria – nella settimana tra il 19 e il 25 settembre sono 86 le classi in sorveglianza. “In ciascuna di queste classi è stato rilevato almeno un caso di contagio”, spiegano ancora dalla direzione dell’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria. Infine l’invito alla prudenza in vista dello stop all’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici: “E’ ancora consigliabile l’utilizzo del dispositivo di sicurezza in tutte quelle situazione di affollamento che, inevitabilmente possono favorire il contagio. Queste misure sono un atto di protezione per le fasce di cittadini più fragili con le quali chiunque può venire a contatto e trasmettere il virus”.
Da sabato stop alle mascherine su bus, treni e navi
Addio alla mascherina anche sui mezzi pubblici. Dopo due anni e mezzo, domani venerdì, sarà l’ultimo giorno di obbligo per il dispositivo diventato simbolo della pandemia.
A partire dal 1° ottobre stop all’uso della mascherina FFP2 sui mezzi pubblici. L’obbligo di indossare il dispositivo di sicurezza è attualmente in vigore su navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, trasporto ferroviario interregionale, Intercity e Alta Velocità e il servizio autobus.
Nulla cambia invece per le strutture sanitarie. Il governo Draghi ha infatti deciso di prolungare l’uso dei dispositivi di protezione per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Infine per i luoghi di lavoro è in vigore fino al 31 ottobre un protocollo secondo cui “il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo”. Attualmente sono in atto dei protocolli di sicurezza introdotti durante la pandemia per limitare il contagio.
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