Piroscafo Patria: tutto ancora fermo. Dopo rinvii, ultimatum e promesse mancate, l’ultima risale a cinque mesi fa quando il presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca aveva detto “stiamo lavorando tantissimo sul Patria. Presto ci sarà una soluzione”. Nulla invece ancora si è mosso. La concessione ai privati, aggiudicatari del bando per la gestione dello storico piroscafo Patria, al momento non è arrivata. Irrisolta anche la questione legata all’utilizzo dei pontili e al luogo dove restaurare il piroscafo.
Piroscafo Patria, recupero a rischio
“Serve un intervento politico per sbloccare la situazione”, spiega Enrico Guggiari, presidente della società che si è aggiudicata la gestione del piroscafo. “Lo scorso venerdì abbiamo inviato una lettera di risposta alla Provincia chiedendo quali sono le intenzioni sul destino del Patria”, continua Guggiari. Nei giorni scorsi era stata la Provincia a inviare una lettera ai privati per chiedere aggiornamenti sull’utilizzo dei pontili e sul luogo concesso dalla Navigazione per il restauro del piroscafo. Una missiva, secondo Guggiari che suona come una rinuncia da parte della Provincia a dare la concessione.
“Se esiste la volontà di revocare l’appalto ci dicano almeno come comportarci e soprattutto il loro progetto di salvataggio per il Patria – continua Guggiari – A questo punto non vedo molte soluzioni ed è necessario che intervenga la politica”. Poi aggiunge: “Prima di indire il bando forse sarebbe stato opportuno stringere un accordo per l’utilizzo dei pontili tra Provincia e Navigazione Laghi senza lasciare l’impresa ai privati. Noi come società è chiaro che non possiamo far leva per sbloccare la situazione che si è venuta a creare”.
Nei mesi scorsi Guggiari aveva lanciato numerosi appelli e non ha risparmiato dure accuse di immobilismo alla Provincia di Como. Da quando è arrivato il via libera al progetto da parte della Soprintendenza nei mesi scorsi nulla si è mosso. “L’amministrazione provinciale ha scaricato problemi e criticità sui privati”, continua Guggiari. Finora per progettazioni, pareri e studi di esperti i privati hanno speso 70mila euro.
“Mi sono esposto con i finanziatori per far andare avanti il progetto del Patria e mi sono esposto anche nei confronti nella cittadinanza. Inoltre rischiano di andare persi anche i 3milioni e 500 mila euro di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo previsti dal bando per la ristrutturazione del piroscafo”, aggiunge Guggiari che conclude: “Attendiamo la risposta della Provincia e poi decideremo cosa fare. Ribadisco che serve un intervento politico”.