(ANSA) – CASAL DI PRINCIPE (CASERTA), 16 GIU – I blitz nei vicoli di Bari vecchia a caccia di pusher o nelle strade del centro di Bologna, gli inseguimenti, le operazioni contro i traffici illeciti ad Ostia o a Casal di Principe, dove la cultura dell’illegalità si può scorgere anche nella custodia di un animale esotico come un cammello. E’ quanto racconta Avamposti, la docuserie sulla quotidianità delle Stazioni dell’Arma dei Carabinieri firmata da Claudio Camarca, che sbarca da martedì 20 giugno sul Nove con cinque puntate ambientate nelle zone più difficili di Roma, cioè Ostia, quindi Bologna, Bari e il Casertano, con le aree di Casal di Principe e il litorale con Castel Volturno e Mondragone. Zone di frontiera, anche se in pieno centro cittadino come Bari e Bologna, dove spesso sono i carabinieri gli unici visibili rappresentanti dello Stato. "Eppure lo Stato c’è sempre, non ci sentiamo mai soli" dice nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi alla stazione dei Carabinieri di Casal di Principe, il Comandante provinciale dell’Arma a Caserta Manuel Scarso, che spiega come l’intento della docuserie, giunta ala terza stagione, sia quello di mostrare ai cittadini che "i carabinieri ci sono sempre sul territorio, e lavorano per la sicurezza di tutti, ma che non bisogna abbassare la guardia sui fenomeni criminali". Anche perché se la droga è così venduta, "e Bologna – fa notare il regista Claudio Camarca – è la più grande piazza di spaccio a cielo aperta mai vista", "è perché – aggiunge Camarca – c’è tanta richiesta, soprattutto da italiani. Gli spacciatori sono quasi sempre stranieri, perlopiù di origine africana, ma sono gli acquirenti che creano questa offerta così ingente di droga. Così come a Castel Volturno, dove si calcola vi siano quasi 20mila stranieri non regolari, ci sono tanti italiani che vanno con le ragazze nigeriane, ben sapendo la loro storia di sfruttamento". Ogni puntata della serie racconta la "squadra" dei Carabinieri nei loro interventi, dalla pianificazione al Comando ai pattugliamenti e alle incursioni in strada, tra disarticolazioni di piazze di spaccio, perquisizioni in abitazione e irruzioni, con un taglio adrenalinico e combat tipico del giornalismo immersivo. (ANSA).