Como città turistica, ma a trainare il flusso di visitatori non è la cultura. Lo si evince dalle stime di previsione messe nero su bianco dal Comune di Como. Nonostante il variegato patrimonio culturale che la città vanta il riscontro delle entrate relative al 2024 che arrivano dai servizi culturali ammonta soltanto a 35mila e 500 euro. Occorre sottolineare – come specificato inoltre dai documenti di Palazzo Cernezzi – che al totale degli introiti previsti dalla giunta per l’anno in corso manca il compendio di Villa Olmo chiuso per lavori di ristrutturazione e quindi non sono previsti incassi per l’affitto delle sale della storica dimora e “pertanto – si legge nella determina del Comune – si prevede un decremento, rispetto al 2023, delle entrate”.
Entrando nel merito dei dati pubblicati dalla giunta comasca le previsioni relative ai proventi che arrivano dalla cultura sono 5mila euro per l’ingresso ai Musei Civici, 15mila per la vendita dei biglietti di ingresso al Tempio Voltiano, Faro e monumento ai caduti e poi una serie di voci che riguardano invece vendita di pubblicazioni e riproduzione immagini per i Musei per un importo pari a mille euro. I proventi che derivano dall’affitto della sala conferenze della Pinacoteca, e di alcuni spazi espositivi (Spazio Natta, S. Pietro in atrio e Broletto) e per il parco di Villa Olmo ammontano a 10mila euro. Infine vari rimborsi per fotocopie e riproduzioni di materiale bibliografico della Biblioteca comunale oltre 4mila euro.
Totale quindi dell’incasso da parte del Comune di 35mila e 500 euro. Un bilancio – occorre specificare ancora una volta di previsione – molto basso rispetto al patrimonio culturale presente in città.