A poche ore dall’assemblea pubblica sui servizi dell’infanzia e l’attuale situazione dei nidi comunali, il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook, difendendo la scelta dell’amministrazione di razionalizzare le scuole e chiudere i due nidi di via Passeri, in centro città, e di via Bellinzona a Monte Olimpino. Una scelta che ha scatenato le polemiche delle famiglie, che hanno avviato una petizione per dire no a questa decisione e chiedere un ripensamento alla giunta.
“Io non riesco veramente a comprendere fino a che punto si possa fingere di non capire che la rivoluzione asili nido della giunta Rapinese sia una manna. – scrive il sindaco sui social – I nidi comunali devono essere in ogni quartiere? – chiede – E allora cosa diciamo ai residenti comaschi di Prestino, Muggiò, Breccia, Camnago Volta, Garzola, Civiglio, Ponte Chiasso, Tavernola e Camerlata che un nido comunale non l’hanno mai avuto oppure se lo sono visti chiudere nel recente passato? La qualità dei nidi è molto migliorata. – ha continuato Rapinese – Offriamo servizi mai visti prima: dal supporto psicologico alle famiglie al nido ad agosto, dalla psicomotricità (che da anni non veniva proposta) ai laboratori espressivi. Inoltre, i bimbi oggi hanno anche un posto riservato nel loro teatro: il Teatro Sociale. Come è possibile mentire ad oltranza come alcuni comaschi stanno facendo? – chiede il sindaco – Nonostante l’inverno demografico, dopo svariati lustri, la giunta Rapinese compie il miracolo di aumentare i posti nei nidi (consentendo a più famiglie di fruirne) e la qualità nel servizio. Nonostante ciò, solo perché lo ha fatto Rapinese, si fingono drammi e tragedie. Como ha un problema: – conclude – la costante mistificazione della realtà da parte di alcuni comaschi”.
Il sindaco pubblica poi una tabella, che mostra il rapporto tra il numero di posti offerti nei nidi e i bambini nati nel triennio, dal 2010 ad oggi. “Il numero dei posti in relazione ai nati non è mai stato così alto – dice Rapinese – Non abbiamo licenziato nessuno e non abbiamo nidi pollaio. Il rapporto educatori-bambini è rispettato”.
Intanto, il nascente comitato “Como a misura di famiglia” ha organizzato, come detto, una raccolta firme, oltre all’assemblea cittadina e a un flash mob previsto per l’ultima settimana di marzo.