Notte di folle violenza a Cantù: il giudice ha disposto la misura cautelare in comunità per i tre minorenni coinvolti, e ha confermato il carcere – sempre come misura cautelare – per il diciottenne, l’unico maggiorenne dei quattro.
Quattro giovanissimi, secondo i carabinieri della compagnia di Cantù responsabili dell’esplosione di violenza nella notte tra sabato e domenica scorsi, in piazza Garibaldi. Una maxi rissa, finita con tre persone ferite gravemente. Accoltellate.
Già nella giornata di domenica, i carabinieri di Cantù avevano fermato i presunti responsabili. I quattro – tre minorenni e il diciottenne – sarebbero membri di una baby gang, già coinvolta in altri episodi di violenza in città. Sono accusati di tentato omicidio, oltre che di rissa.
I carabinieri hanno già ascoltato numerosi testimoni e stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare tutti i partecipanti alle violenze e individuare eventuali, altri responsabili di episodi di violenza.
La rissa era scoppiata all’improvviso, apparentemente per futili motivi, e rapidamente degenerata in un’aggressione. Spintoni, scontri, poi una transenna utilizzata per colpire i presenti. E infine le coltellate. I fermati, secondo gli inquirenti, erano ubriachi. La violenza è esplosa in pochi istanti, da una banale discussione. In un attimo, il panico: persone che scappavano terrorizzate, sangue in piazza e i feriti a terra. Una violenza preoccupante, che ha riacceso i riflettori sul problema delle bande giovanili a Cantù.