Zitti e buoni. La normale letteratura così vorrebbe rispetto alle sorti della Pallacanestro Cantù. Attorno a questo club c’è da sempre una sorta di aura protettiva per cui, quando le cose non vanno bene, tutti sono comunque bravi, competenti, appassionati. E di solito le colpe dei risultati negativi sono di sfortuna, decisioni arbitrali, congiunzioni astrali negative.
Una sorta di villaggio di Asterix – ve lo ricordate? – dove tutti mangiavano in cerchio e guai alle voci fuori da coro. Per chi osa criticare c’è sempre qualche amico dell’amico pronto a puntare il dito e indicare alla pubblica gogna chi non si adegua a questo “volemose bene” e alle difese ad oltranza dell’indifendibile.
Ce ne faremo una ragione. Ma cosa dire dopo l’ennesima stagione terminata male? Una squadra crollata nel momento decisivo, senza personalità, che è stata sconfitta nella finale dei playoff da Trieste: 3-1 il finale per la formazione giuliana, con le iniziali due clamorose sconfitte interne di Cantù, uno sprazzo dei brianzoli in trasferta e poi la definitiva gara 4 che ha regalato la promozione agli alabardati.
Il suggello a un campionato in cui determinate scelte si sono rivelate sbagliate nella costruzione della rosa, a partire dalla coppia di americani, discontinua e non all’altezza. Senza dimenticare quanto avvenuto con l’allenatore, con la conferma di Romeo Sacchetti durante l’estate e il congedo a pochi giorni dal via del campionato con la promozione alla prima squadra di Devis Cagnardi. Scelta coraggiosa o idee confuse?
Il pesce, alla fine puzza dalla testa, come si suol dire, e al di là delle colpe della squadra e dell’allenatore, forse è bene che faccia autocritica anche chi ne ha lavorato alla costruzione, nessuno escluso della dirigenza.
Il risultato è che i tifosi masticano ancora una volta amaro e che una delle più importanti formazioni italiane ed europee sarà ancora una volta costretta a tentare la fortuna nel campionato di serie A2.
Un torneo che sarà tutt’altro che semplice. Il via è fissato per il 29 settembre con 20 squadre che si affronteranno in un girone unico. La prima classificata della regular season verrà promossa direttamente in serie A, mentre il secondo pass sarà assegnato ai playoff. Con Cantù ci saranno altre ambiziose come Fortitudo Bologna, Brindisi, Torino, Pesaro e Udine.
Non sarà facile insomma. E nella stagione 2026-2027 – in teoria – ad ospitare le gare interne dei brianzoli sarà il nuovo palazzetto dello sport, sempre che vengano rispettati i tempi della costruzione. Il rischio concreto, insomma, è che di questo passo la squadra canturina si possa presentare al ricevimento alla corte reale con le braghe di tela.