Spigoloso, diretto, fuori dagli schemi, nel bene e nel male. Nonostante tutto ciò, o forse proprio grazie a questo, ai comaschi piace Rapinese. Piace sempre di più, secondo un’analisi del Sole 24 Ore. È stato eletto nel 2022, diventando il primo sindaco civico della città di Como, sbaragliando centrodestra (al primo turno) e centrosinistra (al ballottaggio). Nei primi due anni di mandato, assumendosene – va detto – la piena responsabilità, ha preso anche scelte aspramente contestate, come la chiusura di due asili (uno dei quali è stato salvato dal Consiglio di Stato) o lo sfratto dei giostrai del Luna Park dalla piana di Muggiò. Ha accentrato su di sé oneri e onori, interpretando l’amministrazione in modo molto personale e certamente distante rispetto ai suoi predecessori. Anche qui, nel bene e nel male. Ha imbastito un rapporto con l’opposizione molto duro, fatto di scontri frontali, senza esclusione di colpi.
Questo (e non solo questo) è Alessandro Rapinese, il cui metodo – in termini di consenso – funziona. In due anni Rapinese ha guadagnato stima e fiducia tra gli elettori comaschi. A dirlo è il Sole 24 ore, che ha pubblicato l’indice di gradimento dei sindaci. A due anni di distanza, i sondaggisti hanno chiesto a un campione di cittadini un giudizio complessivo sull’operato del sindaco e come voterebbero in caso di elezioni comunali. Al ballottaggio del 2022 Rapinese aveva vinto con il 55,4% dei voti. L’anno successivo, secondo l’indice Governance Poll del Sole 24 Ore, la percentuale era aumentata di due punti. Nel 2024 il gradimento è cresciuto ancora: 59%, +3.6% rispetto al 2022.
In termini assoluti, Rapinese è il 12esimo sindaco più apprezzato d’Italia. Condivide la dodicesima casella con il più noto Clemente Mastella, ex ministro della Giustizia e sindaco di Benevento. Al primo posto Michele Guerra, sindaco di Parma, all’ultimo Giacomo Tranchida, primo cittadino di Trapani. In lieve crescita (+0.3%), la popolarità di Attilio Fontana, nono governatore più apprezzato.