“Egregio signor Sindaco, il Tar ha annullato la chiusura dell’asilo Magnolia è la prova evidente di un’altra Sua sconfitta. Oggi vince la città che crede nel proprio futuro”. Inizia così la lettera del Comitato Como a Misura di Famiglia costituito dopo la decisione del Comune di chiudere la struttura di via Passeri e Monte Olimpino. La sentenza del Tar della Lombardia è stata commentata in primis dai genitori che sa dubito avevano avviato una raccolta firme (3.300 quelle protocollate). “E’ tempo di un chiaro cambio di rotta – scrivono nella lettera al primo cittadino – la vicenda deve far riconoscere la necessità di trovare insieme alternative alla decisione ‘unilaterale e miope’ di chiudere nei prossimi anni altre sei scuole”.
E proprio le altre chiusure – nello specifico quella della primaria di via Perti e dell’asilo Carluccio entrambi plessi del centro storico – potrebbero seguire il percorso tracciato dal “Magnolia”. Il “Movimento Genitori Sauro e Carluccio” dopo la bocciatura del referendum non esclude di percorrere la stessa strada, cioè quella del ricorso Tar. “La sentenza di queste ore segna un punto di svolta”, scrivono, rilanciando ancora una volta che “l’auspicio resta l’avvio di un dialogo costruttivo”.
Soddisfazione bipartisan da parte della politica
Sul fronte politico la sentenza recepisce una soddisfazione bipartisan. Con il coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi che parla di “uno splendido regalo di Natale alla città. I bambini non sono numeri con i quali giocare e le scuole si aiutano”. “Basta prepotenze e maggiore lungimiranza” dicono i consiglieri comunali del partito Giordano Molteni e Alessandro Falanga. “E’ giusto festeggiare e prendere atto di una vittoria importante: il bene comune e della socialità contro la cecità di chi non vuol sentire niente e nessuno” aggiunge la capogruppo del Pd Patrizia Lissi con i referenti cittadini del partito.